Chiara al cubo

13 giugno, 2021

Vediamo un po’ se tutto questo tempo libero frutterà a dovere e mi aiuterà a riconciliarmi con la scrittura … intanto vi indirizzo al mio nuovo blog/diario di una doppia gravidanza 🎀 🎀 che sto imbastendo per non dimenticarmi nemmeno un dettaglio di questo momento meraviglioso.

Come pane e burro però non se ne va, rimane, anzi … come mi sono riproposta più volte addirittura rinasce. Presuntuoso eh da parte mia portarli avanti in contemporanea ma pare che al doppio mi debba abituare e quindi cominciamo da subito!

Vi aspetto su chiaralcubo.wordpress.com

E voi ce l’avete il PIANO B?

13 marzo, 2019

Qualcuno lì fuori ha mai pensato che come per magia magari un giorno l’internet potrebbe sparire?  Ok capisco, per paradossale che sia sembra questa la fantascienza.

Allora facciamola meno tragica: e se un giorno il mondo virtuale si assentasse? Così, senza preavviso.

Voi ce l’avete il famoso piano b?

Perché se la corrente si assenta, per un po’, si accende subito una visione pseudo romantica fatta di candele e luci aranciate.

Ma se di colpo internet ci fa una leva? Via Whatsapp, via Facebook, via Instagram e Google e poi Gmail  e Youtube, Spotify… e tutte le altre micro bolle di vita che ci rendono le giornate così brevi e frenetiche, ma quale visione si accende? Apocalittica?

Sì, decisamente. Almeno per me, che se potessi lo staccherei oggi, ora, in questo preciso istante. Per me che stasera, mentre camminavo per la provincia deserta e fresca, disseminata di escrementi canini e immondizia variegata, pensavo all’assurdità della mia impotenza in qualità di cittadina di poter rendere lo spazio verde sotto casa mia, verde. Ora è brullo, sporco, gli incivili lo usano come grosso bidone e i bimbi delle scuole ci giocano di fronte, recintati in uno spazio ancor più desolato.

Le panchine secolari e sbocconcellate in cemento io le immagino sostituite da eleganti panchine in Art Nouveau, un piccolo investimento per fare davvero qualcosa per la propria città. Mi domandavo perché le persone investono tanto tempo ed energie vane nel preoccuparsi di ciò che accade altrove lamentandosene e non alzando un dito se non per condividere i loro pensieri per cambiare il mondo quando forse, quello che ci  renderebbe se non necessariamente migliori quantomeno felici, è proprio sul palmo di una mano (per dirla con Cesare).

 

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Mi immaginavo l’erba verde e qualche aiuola, dei fiori, dei bidoni della spazzatura, due altalene e un po’ di rispetto per la ciurma di pensionati che da aprile staziona sfidandosi a interminabili tornei di bocce, garantendo l’ordine e la buona fama di un piccolo quartiere tranquillo ma decadente.

Quindi sì, io lo sgancerei internet dalla mia vita, con tutto quello che ne consegue.

Dovrei sentirmi ignorante per questo, non si va contro il progresso, è controproducente. Forse, ma fino a quando non diventa palpabile la perdita costante di rapporto umano. Quando internet non esisteva, gli acculturati esistevano comunque e probabilmente di una cultura più solida, meno spiccia.

Quando non c’era, leggevamo i titoli di coda e ci emozionavamo a riconoscere nomi dei registi, dei direttori della fotografia e persino dei truccatori e poi dei doppiatori. Amavamo diversamente le arti, avevamo dei confini. E l’essere umano non è adatto a vivere senza limiti, semmai è adatto a desiderare costantemente di superarli. Tolta questa voglia di lottare, sedata, lasciata abbuffare fino a non poterne più, cosa resta?

Sapere tutto è come non sapere nulla, avere in mano costantemente lo scibile umano, darlo per scontato, ci ha reso ignoranti e presuntuosi.

Un consumo cosciente delle risorse sembrerebbe una via percorribile ma io temo che questo non sia sufficiente. Suona come un’utopia eppure non credo sia così distante da un possibile scenario.

Il piano b, soprattutto sul fronte commerciale, bisognerebbe averlo. Anche solo per gioco, perché se davvero accadesse – anche per un breve lasso di tempo – vincerà chi ha saputo cavalcare i tempi facendo tesoro delle verità autentiche, quelle strane sensazioni che riaffiorano quando ci accostiamo ai nostri simili per condividere un’esperienza e lasciamo in tasca o sul comodino, per un momento, quella dannata zecca che se potesse parlare direbbe sul nostro conto più di quanto noi stessi pensiamo di sapere.

goLosa ed impLacabiLe

2 Maggio, 2014

Quanto mi piacerebbe poter riprendere sul serio a scrivere, ma sembra che al momento mi sia ancora impossibile gestire la linea spazio-temporale della mia vita. Tutto si incastra alla perfezione ma in maniera… frenetica, è una corsa costante, che lascia anche senza fiato – di tanto in tanto. Succedono cose, si cambia – forse si cresce e si continua a farlo (e questo è bene), i viaggi a Londra si susseguono senza un motivo preciso, ogni volta con più voglia di tornare ancora e ancora e ancora fino a vedere tutte le stagioni e magari un paio di spettacoli teatrali.

E’ di nuovo tardi, fa discretamente fresco e devo, DEVO andare a letto prima di stramazzare sul divano. Chi può dire se tornerò, presto o tardi, su questa pagina. Io lo spero, a modo suo è liberatorio lanciare parole nell’etere.

Magnolia, era il tema della serata. e con questo pensiero mi accingo a posizionarmi orizzontalmente sperando di sognare qualcosa che poi ricorderò. 

Immagine

 

weLcome back

27 dicembre, 2010

Wow… accidenti sembra trascorsa una vita e in effetti è un pò così…
Tanti, tantissimi cambiamenti, esperienze, un’attività da tirare avanti 🙂 come si cambia in poco tempo!
Questa notte non riesco proprio a prender sonno, come capita inevitabilmente e ormai senza troppo stupore da almeno una settimana. E sono inciampata nel mio caro, vecchio blog.
Non pensavo mi mancasse così tanto, dev’essere una specie di “ritorno”, nuova voglia di scrivere, nuova voglia di suonare e cantare, insomma nuova voglia di tutte quelle attività che per un motivo o per l’altro si è soliti definire hobbies, nonostante siano una presenza costante nella nostra vita.
E’ tardi, tardissimo…
Sono in festa per una settimana, un evento chiave per quel che mi riguarda, non avendo quasi preso fiato da febbraio e sono ancora un pò stordita dai canonici due giorni festivi. Ma felice.
Io credo che questo luogo potrebbe tornarmi familiare, mi piacerebbe.
Stay tuned!

Manga Academica in libreria e in fumetteria ad Ottobre!

22 settembre, 2009

Ciao a tutti. Intanto grazie per avermi fatto tornare la nostalgia del blog – anche se per questioni di tempo e di pessima connessione continuo a rimandare un ritorno definitivo. Sono qui per invitarvi a dare un’occhiata all rivista specializzata Manga Academica in uscita ad ottobre su cui ho avuto l’onore di poter pubblicare un estratto della mia tesi.
E’ bello scoprire che tanto entusiasmo a volte viene premiato!
Vi posto un articolo tratto da http://www.area-press.eu che riporta le parole di Gianluca Di Fratta, un esperto del settore ma soprattutto una splendida persona che ha creduto in me e mi ha spronata a dare il meglio nella realizzazione del mio – anzi del nostro – progetto. Grazie!

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sabato 7 febbraio 2009 ore 18.30 presso VersOriente (vicolo Cellini 17, Roma)

Interviene: Gianluca di Fratta (direttore della rivista)

In Italia sono sempre più numerose le tesi di laurea e anche le tesi di dottorato nell’ambito delle discipline umanistiche, sociali e scientifiche che hanno per argomento i manga, gli anime o tematiche culturali a essi correlati. Il problema legato a questa variegata produzione “sommersa”, tuttavia, è l’assenza di un database centralizzato che consenta la circolazione dei materiali e delle ricerche svolte nei diversi ambiti, al fine di evitare inutili ripetizioni e di favorire l’innovazione teorica e le possibilità d’indagine empirica.

Manga Academica – Rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese raccoglie i contributi più significativi degli studi tesistici relativi ai corsi di laurea (cicli unici e triennali), ai corsi di laurea magistrale o specialistica (biennale) e ai corsi di dottorato di ricerca nonché degli studi pubblicati su riviste dipartimentali e in opere accademiche escluse dal circuito della distribuzione libraria, gli atti relativi a convegni e a conferenze su manga e anime e gli interventi in cataloghi di mostre e di eventi a essi correlati.

Un comitato scientifico, formato da esponenti di diverse aree accademiche e istituzioni universitarie e da rappresentanti di vari settori della cultura del fumetto e del cinema di animazione, è preposto alla selezione e alla valutazione del materiale scientifico nonché alla sua pubblicazione sulle pagine della rivista, corredato da un saggio introduttivo e da uno spazio redazionale riservato alle recensioni della letteratura scientifica, in una pubblicazione da libreria a cadenza annuale.
Diretta da Gianluca Di Fratta, Manga Academica si avvale del contributo di un comitato scientifico formato da noti studiosi di fumetto e di cinema di animazione quali Sergio Brancato, Giulio Cesare Cuccolini, Maria Teresa Orsi e Luca Raffaelli e di un comitato redazionale di cui fanno parte Mario A. Rumor e Loris Cantarelli.
La rivista è distribuita in tutte le fumetterie, le librerie specializzate e le librerie di varia sul territorio nazionale che la ordineranno attraverso i canali distributivi di Pan Distribuzione, Pegasus e Star Shop Distribuzioni mediante i loro cataloghi e può essere acquistata sui principali siti di e-commerce specializzati nella vendita on-line di prodotti librari nonché attraverso il sito web della Società Editrice La Torre (www.editricelatorre.it)
La rivista sarà in vendita anche a VersOriente (vicolo Cellini 17, Roma).

Gianluca Di Fratta: a partire dagli anni 2000 ha cominciato a curare l’organizzazione di eventi culturali legati al fumetto e al cinema di animazione giapponese tra cui Napoli Comicon – Salone internazionale del fumetto e dell’animazione, di cui è consulente per il Giappone. Attraverso quest’ultimo è riuscito a portare in Italia alcuni importanti autori di manga e anime, che per la prima volta sono stati coinvolti anche in una serie di dibattiti in ambito accademico. A questo periodo risalgono anche le prime pubblicazioni in volume, quali “Il fumetto in Giappone. Dagli anni Settanta al 2000” (L’Aperia, 2005) e “Con gli occhi a mandorla. Sguardi sul Giappone dei cartoon e dei fumetti” (Tunuè, 2005), e la partecipazione in qualità di relatore a convegni di studi sul Giappone. Ha costituito l’associazione culturale Orientalia Parthenopea che si propone di promuovere gli studi, le conoscenze e l’interscambio culturale fra studiosi di discipline orientali. Ha pubblicato “Robot” (L’Aperia, 2007), un volume antologico che intende fornire una panoramica sulla fenomenologia dei robot giapponesi attraverso analisi dal punto vista storico, letterario, sociologico, scientifico, cinematografico e ludico che, nel loro insieme, contribuiscono a ricostruire la figura del gigante di ferro nell’immaginario occidentale. Ha svolto attività di ricerca alla Facoltà di Studi Orientali dell’Università di Roma ’’La Sapienza’’ dove ha tenuto anche lezioni su manga e anima .

La rivista sarà distribuita in anteprima al Romics dall’otto all’undici ottobre.

manga e anime

21 Maggio, 2009

questa è una prova.

dirty sexy money

19 agosto, 2008

Ed è finita così…
Ho sempre pensato che non fossero i soldi a fare la differenza, il contesto in cui sono cresciuta mi ha insegnato che spesso portano solo rogne. Ma questa sera ho capito che alla fine le persone li usano come metro di giudizio. Io e le mie belle idee “sovversive”, l’impegno per cavarmela da sola e la massima tolleranza; ma anche gli amici finiscono per posizionarti nella scala degli euro disponibili: se stai attento sei un tirchio, se dici che non puoi andare in vacanza sei esagerato e se fai la spesa la domenica puntando alle offerte sei pedante.
Credo che la generazione dei 30/40/50enni che vivono ancora a casa con i genitori sia il vero problema, anche l’estrema comprensione ha un limite.
Riuscire a costruire il proprio microcosmo sacrificando qualcosa in cambio della libertà NON HA PREZZO.
Certo, ho ancora molto da imparare ma non mi farò fregare e lo scrivo qui per ricordarlo in eterno. Mi dispiace, le persone a cui tengo di più si sono rivelate replicanti, prototipi da manuale ma voglio superare questa piccola crisi e credere che le cose cambieranno.
Dopotutto non tutti hanno la fortuna di toccare con mano la felicità e se qualche sporca e seducente banconota può rallegrare la loro esistenza… che sia.
Ma lasciatemi la consapevolezza trita, ritrita e mal interpretata che non sono i soldi a fare la felicità.

da somministrare almeno una volta al giorno

20 luglio, 2008

essere commerciante

15 luglio, 2008

Mi piacerà esserlo? Suppongo di sì, l’idea di poter gestire un locale da sola ma soprattutto la gioia di guardare tutte quelle capsule, gocce e tisane riuscendo non solo a distinguerle perfettamente una dall’altra, ma conoscendone la storia e gli effetti! Che emozione, davvero niente in confronto a tante esperienze che si presumeva fossero edificanti.

Commessa nella via principale, quella dei negozi e delle “vasche”.
Solo una cosa mi spaventa: la gente cambia e pare che chi vende debba essere simpatico e sorridente con tutti – perchè si tratta di potenziali clienti.
Meno male che al momento non mi devo sforzare per farlo, se no sarebbero guai!!! 😉

vergogna!!!

2 luglio, 2008

Quando ho visto da quanto non aggiorno il blog mi sono sentita male. Sì, dico davvero, perchè è una specie di impegno che si prende con se stessi anche se poi ognuno è libero di gestirlo a modo suo. Quando ho iniziato a scrivere non mi aspettavo che questo giorno sarebbe arrivato, quantomeno non così in fretta. Insomma, tra una cosa e l’altra se mi rimane un’ora libera preferisco uscire, andare al fiume o semplicemente starmene sdraiata a riprendere fiato. Ecco, finalmente ho trovato il coraggio per realizzare che probabilmente sarà sempre peggio. Ho trovato lavoro 🙂 come commessa in un’erboristeria il che include un mese di preparazione e studio che si sta rivelando più duro del previsto. Certo, l’argomento mi piace ed è una sfida che voglio vincere, d’altra parte tanti anni di studi saranno serviti almeno ad imparare un metodo di memorizzazione? Speriamo.
Per il resto, di sicuro non si tratta di un addio. Sono troppo affezionata a questo spazio per mollarlo alla prima difficoltà.
Grazie a chi ogni tanto passa e continua ad aspettare un mio nuovo post e perdonatemi se non sono più venuta a farvi visita. In fin dei conti, se tutto torna, arriverà il momento in cui ci ritroveremo 😉
A presto!